Un topo morto, una bara di piombo, una minaccia. Sicilia senza morti è un noir tagliente che mette a nudo i legami oscuri tra politica e corruzione, ambientato in una Maiorca che è metafora del mondo intero.
Tutto comincia con un topo morto. Recapitato al presidente della Comunità Autonoma delle Baleari, chiuso in una bara di piombo. Un avvertimento? Una vendetta? Nessuno lo sa. Ma da quel momento, l'isola di Maiorca – una volta definita "la Sicilia senza morti" – inizia a mostrare il suo lato più oscuro. Tra aeroporti inutili, ippodromi sul mare e colossali opere pubbliche trasformate in cattedrali nel deserto, la parabola del potere e della speculazione scivola rapidamente verso l’abisso. Mentre si moltiplicano gli scandali, i cadaveri (umani e non) iniziano ad arrivare. E chi cerca la verità dovrà capire quanto costa davvero. Con Sicilia senza morti, Guillem Frontera scrive un noir amaro e lucidissimo, un affresco mediterraneo che esplora le trame invisibili (e letali) del potere. Un romanzo che racconta come la corruzione, da Maiorca al resto del mondo, sia diventata regola di convivenza. E come anche la giustizia, in certe circostanze, possa puzzare come un topo in decomposizione.
