A soli dieci anni, Enaiat viene lasciato dalla madre in Pakistan per proteggerlo dalle persecuzioni dei talebani. Da quel momento inizia un lungo e difficile viaggio che lo porterà attraverso l'Iran, la Turchia, la Grecia e infine in Italia. Durante il percorso, Enaiat affronta numerose sfide: lavori duri, pericoli, solitudine e la costante incertezza del futuro. Nonostante tutto, mantiene viva la speranza e la determinazione di costruirsi una nuova vita. Il titolo del libro deriva da una frase che i ragazzi afghani si scambiano prima di affrontare la pericolosa traversata in mare verso la Grecia, simbolo delle paure e dei pericoli che li attendono. Attraverso una narrazione semplice ma intensa, Geda ci offre una testimonianza potente sulla resilienza umana e sulla ricerca di libertà e dignità.​