Un passato oscuro, una nuova identità, un omicidio che riapre vecchie ferite. Torre d’avorio è un thriller psicologico avvincente in cui la mente è il vero campo di battaglia. Paola Barbato firma una storia potente, tra colpa, redenzione e verità da cui è impossibile fuggire.
Mara Paladini vive barricata nella sua nuova casa, lontana da un passato che la perseguita: tredici anni prima era Mariele Pirovano, internata in una struttura psichiatrica per aver tentato di uccidere marito e figli. Affetta dalla sindrome di Münchhausen per procura, ha cercato di guarire curando ciò che lei stessa aveva causato. Ora quel passato dovrebbe essere sepolto, dimenticato. Ma quando una macchia di umidità la spinge a bussare alla porta del vicino, tutto crolla: l’uomo è morto, avvelenato. E quei segni, Mariele li conosce bene. Con la consueta maestria narrativa, Paola Barbato costruisce un thriller psicologico che scava nella mente della protagonista, in bilico tra senso di colpa e istinto di sopravvivenza. Una storia tesa, claustrofobica, dove nessuno è davvero innocente, e la verità ha sempre un prezzo.
